POLISVILUPPO Archeologia e Turismo Taranto .

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Studi e Progetti

RECUPERO E GESTIONE PARCO ARCHEOLOGICO DI SATURO

La Coop. Polisviluppo dal 2006 al 2018 gestisce il Parco Archeologico di Saturo (Leporano, Taranto), contribuendo al suo recupero ed alla valorizzazione, dopo anni di abbandono. Uno splendido promontorio sul mare, caratterizzato da una stratificazione archeologica che parte dall’età del bronzo, per poi legarsi alla colonizzazione greca e alla presenza romana. Luogo legato al mito della fondazione di Taranto e all’approdo degli spartani, che guidati da Falanto colonizzarono Taranto nel 706 a.C. Il Parco presenta resti di un santuario greco (VII-IV sec. a.C.), un’imponente villa romana di età imperiale (I-III sec.), con impianto termale e pavimentazioni musive. una torre costiera cinquecentesca e strutture belliche della Seconda Guerra Mondiale. La cooperativa ha provveduto, a proprie spese, all’allestimento di un punto ristoro e di un bookshop, di una area didattica per lo scavo archeologico simulato destinata alla scuole, ed ha organizzato eventi di rievocazione storica come le Tarantiadi: Echi ed Agoni della Grecia antica, rassegne teatrali e musicali come Arkeoscena o Koinè Mediterranea. Inoltre i progetti Polisviluppo hanno prodotto la creazione al suo interno del parco didattico Arkeogiochi (Finanziamento Regionale Bollenti Spiriti) e lo stanziamento di fondi ministeriali, per lavori di ristrutturazione. Nel 2009 il comitato di progettazione ha elaborato, per conto di Invitalia, un progetto di prefattibilità e fattibilità per la valorizzazione ed il definitivo recupero strutturale del Parco Archeologico di Saturo, nell’ambito del progetto dei Poli Museali d’Eccellenza del Mezzogiorno d’Italia. Tale progetto è stato utilizzato dal Ministero dei Beni Culturali come base per l’elaborazione del progetto esecutivo, che ha consentito al Parco Archeologico di Saturo di avere uno stanziamento di 5 milioni di euro.

ARKEOGIOCHI

Nel 2012 la cooperativa Polisviluppo realizza l’Arkeogiochi, parco didattico a tema sul mondo antico, premiato e cofinanziato dalla Regione Puglia. Il progetto vincitore del Bando “Avviso per il sostegno alla gestione degli spazi pubblici per la creatività giovanile”, nel quadro di azione Bollenti Spiriti, promosso dall’Assessorato per le Politiche giovanili della Regione Puglia. Il parco didattico è stato ideato e realizzato in un’area del Parco Archeologico di Saturo, delimitato e attrezzato con scenografie e ricostruzioni sul mondo del gioco e degli sport nell’antichità, meta di centinaia di scolaresche che si sono cimentate con i giochi del passato, dagli agoni sportivi greci del Pentathlon al tiro con l’arco storico, dallo Stomakion di Archimede di età greca al Ludus latruncolorum di età romana. Statue e colonnati hanno fatto da sfondo scenografico ai laboratori didattici di archeologia da noi allestiti.

STUDIO DELLE CAVITA’ SOTTERRANEE DI TARANTO

Nell’ambito del piano di Rigenerazione Urbana Della Città di Taranto - PO FESR 2007-2013, nell’anno 2011 abbiamo presentato una progettazione sulla “Catalogazione, Studio e Recupero delle cavità sotterranee del comprensorio urbano della Città di Taranto”. Si tratta della valutazione archeologica degli ambiti di intervento nel territorio comunale per un progetto preliminare di studio e valorizzazione degli ipogei, che caratterizzano soprattutto la Città Vecchia o Centro Storico di Taranto. Il progetto dimostra come il banco calcarenitico di cui è composta l’attuale Isola tarantina sia stato cavato sin dall’età greca, ricavando materiale da costruzione per gli edifici (dai templi greci ai palazzi nobiliari settecenteschi) e ambienti sotterranei di varia tipologia, quali Ipogei produttivi (frantoi, fornaci, forni e fogge granarie), cavità funzionali alla vita domestica (cisterne, silos) e Ipogei cultuali e funerari, la cui auspicata totale fruibilità rende lo studio a carattere scientifico un prodotto a fine  turistico.

LA CRIPTA DEL REDENTORE – IL RECUPERO

Nel 2010 il progetto “Salviamo il Redentore” ha finalmente restituito alla fruizione pubblica uno dei maggiori tesori archeologici nascosti nel cuore urbano della Taranto, post sviluppo industriale. Il progetto, in collaborazione con altri soggetti promotori, ha riacceso i riflettori sulla Cripta del Redentore, una probabile tomba a camera di età imperiale romana poi divenuta chiesa ipogeica durante il medioevo, con splendidi affreschi databili al XII secolo circa, tra i quali particolare interesse merita la Deesis nella abside. L’ex camera funeraria comunica, inoltre, con una grotta naturale, al centro della quale sorge una fonte d’acqua, legata al mito del passaggio di San Pietro nella città tarantina. Studi preliminari, piano di promozione, servizio di accoglienza e visita guidata a circa tremila visitatori sono stati gli step del nostro intervento, che hanno convinto il Comune di Taranto ad investire su interventi strutturali per la fruizione del sito, per i quali la Polisviluppo ha curato il servizio di sorveglianza archeologica.